lunedì 13 ottobre 2014

Kant anticipatore dell'Idealismo e del Romanticismo

Quesito: In che senso si può affermare che Kant apra le porte all'Idealismo e al Romanticismo? In quali passaggi e in che opere si possono trovare i riferimenti per rispondere a tale domanda?

Risposta: Kant apre le porte all'Idealismo e al Romanticismo innanzitutto nella Critica della Ragion Pura, quando opera la "Rivoluzione Copernicana" e pone al centro del processo conoscitivo il soggetto, e lo stesso quando parla dell'"Io Penso" come funzione sintetizzatrice. Poi anche nei Postulati della Ragion Pratica quando definisce la relazione del soggetto con l'Infinito, dicendo che ne è portatore per natura: il destino dell'uomo è oltre questa vita;  nella Critica del Giudizio infine, a ribadire quanto detto in precedenza, Kant sostiene che l'uomo è in grado di intuire l'Infinito quando contempla il Sublime. (a cura di 5 BSA)

sabato 24 maggio 2014

Trascendentale ed esperienza

Quesito: Qual è il significato del termine "trascendentale" che Kant esclude?In che rapporto sono trascendentale ed esperienza? "Trascendentale" e "a priori” sono sinonimi?

Risposta: Kant esclude dal significato della parola "trascendentale" il fatto che essa possa riferirsi a qualcosa che oltrepassi l'esperienza e che sia superiore ad essa. Trascendentale è ciò che antecede l'esperienza (a priori) ma che non è destinato ad altro che a permettere la conoscenza dell'esperienza stessa. Trascendentale e "a priori" non sono sinonimi dunque perché se è vero che ogni elemento trascendentale è a priori non sempre gli elementi "a priori" sono trascendentali (si veda la "dialettica trascendentale").

lunedì 31 marzo 2014

Prima guerra mondiale è una Guerra tradizionale?

Quesito: Si indichino le caratteristiche della Grande Guerra che ne fanno una guerra "nuova" e del tutto particolare rispetto ai conflitti precedenti,; nello stesso tempo si indichino le caratteristiche che ne fanno una guerra tradizionale, l'"ultima grande guerra tradizionale".

Risposta: La prima guerra mondiale ha delle peculiarità rispetto alle guerre fino ad allora combattute, che possono essere individuate nell'estensione geografica dei territori e nell'alto numero di nazioni coinvolte, nell'impiego di armi moderne, nel fatto che le conseguenze degli scontri ricadono pesantemente sulla popolazione civile.
Al contempo essa mantiene alcune caratteristiche tipiche delle guerre precedenti che hanno portato a considerarla come l'ultima grande guerra tradizionale: una sorta di solidarietà che intercorre tra i soldati degli schieramenti,  il corpo a corpo come azione necessaria per avanzare verso le trincee nemiche poste a breve distanza le une dalle altre, la contrapposizione di eserciti ben definiti. Tutto questo verrà a mancare nel secondo conflitto bellico dove le azioni aeree assumeranno una rilevanza preponderante.

mercoledì 29 gennaio 2014

Atipicità della grande guerra

Quesito: La questione delle "riparazioni di guerra" vengono malamente affrontate dal consesso internazionale e dalla cosiddetta "commissione delle ririparazioni" sostanzialmente perché non si capisce che la prima guerra mondiale è stata una guerra atipica e cioè una guerra non assimilabile ai conflitti tradizionali del passato.
Il candidato spieghi in un max di 10 righe in che cosa consistette tale "atipicità " della grande guerra.

Risposta: La prima guerra mondiale viene considerata atipica rispetto alle altre perché in quanto mondiale si combatte in un territorio geograficamente vasto. Viene anche chiamata guerra totale poiché oltre al coinvolgimento di America, Russia e Giappone le conseguenze non furono solo di carattere militare ma anche civile: la guerra oltre ad aver colpito pesantemente le industrie e l'economia di molti stati provocò ingenti perdite demografiche( fino ad allora le perdite erano solo militari ovvero fra truppe). In secondo luogo è ritenuta atipica poiché vengono utilizzate
armi di ultima generazione come mitragliatrici, siluri, oltre a carri armati e aerei. La tecnica bellica predominante fu quella di trincea, basata sull'autonomia (viveri e munizioni) e quindi sulla resistenza delle proprie truppe. Per tutti questi motivi la grande guerra si può definire atipica perle grandissime distruzioni (a cui l'umanità non aveva mai assistito) che essa provocò.

giovedì 23 gennaio 2014

Il Vero è l'intero.

Quesito: Perché Hegel scrive che il vero è l'intero? Come viene inteso l'assoluto sulla base di questo principio? Quale rapporto si stabilisce tra l'assoluto e i diversi aspetti della realtà? E infine cosa significa che la "sostanza è soggetto"? 

1) Perché la realtà della pianta è la totalità dei suoi momenti e ogni singolo momento solo negandosi può affermarsi nella totalità. L'assoluto può essere inteso solo come risultato di un processo "che solo alla fine è ciò che è in verità", ovvero intenderlo come risultato vuol dire intenderlo come la totalità dei suoi momenti.  Dunque il rapporto che si stabilisce tra l'assoluto e i diversi aspetti della realtà è un rapporto di necessità,  per un'adeguata comprensione c'è bisogno di entrambi. 

2) Questa espressione porta alle estreme conseguenze la posizione kantiana che considerava la sostanza una forma della conoscenza e non una realtà oggettiva. Una realtà che per Hegel non è statica,  ma in divenire, da intendere come processo in cui ogni particolare rimanda a una totalità e proprio questa dinamicità è una delle caratteristiche dell'io (inteso come soggetto) hegeliano.