giovedì 10 dicembre 2015

Io puro (Fichte)

Quesito: L'attività dell' Io penso Kantiano, in Fichte non può essere un'attività unificatrice. Tanto è vero che essa in Fichte prende il nome di "Io", "Io puro". Perché? 

Risposta: Punto cardine della filosofia idealista è l'eliminazione della res, causa sensibile nel processo della conoscenza; quest'ultima viene quindi attribuita unicamente al soggetto che diventa perciò Soggetto assoluto. 
In Fichte dunque l'Io penso non può essere un'attività unificatrice e sintetizzatrice in quanto non esiste più il materiale fornito dalla presunta "cosa in sé"; il "mondo", la "cosa in sé", è posto dall'Io che diventa perciò anche "attività creatrice" e, in quanto tale, viene detto per questo motivo "Assoluto", "Io Puro". 

mercoledì 13 maggio 2015

Gorizia tu sei maledetta

Quesito: Esprimi un breve commento sulla base della canzone popolare "Gorizia tu sei maledetta".

Risposta: Se c'è una canzone dove l'antimilitarismo è esasperato a tal punto da offrire l'occasione a taluni storici di parlare di "Ottobre Italiano" e di una "rivoluzione" a carattere militare (che effettivamente non ci fu) basata sulla disobbedienza e sull'ammutinamento di reparti, questa è la canzone "Gorizia tu sei maledetta". Non a caso lo stato maggiore faceva fucilare con l'accusa di sedizione, gli uomini che la cantavano.
E' una canzone peraltro molto "carnale" nel senso che al di là del fatto di essere stata scritta (come di consueto per molte canzoni di guerra) dai soldati al fronte spontaneamente, i suoi versi parlano dei sacrifici e della paura che sentivano sulla loro pelle i soldati della "Battaglia di Gorizia" del 9-10 agosto 1916) e del rancore contro l'ufficialità (e soprattutto l'alta ufficialità) dell'esercito che spesso non si curava né soppesava adeguatamente i sacrifici imposti dalle azioni militari proposte.

venerdì 17 aprile 2015

Alienazione

Quesito: Che accezione assume la parola "Alienazione" in Hegel, Feuerbach e Marx?

Risposta: In Hegel l'alienazione consiste in uno dei tre momenti fondamentali dello Spirito, quello in cui l'idea, in virtù del principio del proprio svolgimento in essa contenuto, deve alienarsi al fine di poter pervenire a se medesima come Spirito, così come il seme deve morire, deve obiettivarsi come seme per potersi dispiegare e diventare pianta in sé. In Feuerbach l'alienazione viene invece riferita all'uomo concreto che, essendo sede dell'unità tra finito e infinito, per Feuerbach non poteva essere ridotto a solo pensiero. Essa, in particolare, è una conseguenza dell'insensibilità della natura, e consiste nell'atto per cui l'uomo proietta fuori di sé un essere perfetto da lui adorato, al fine di "alleviare il suo cuore oppresso". Analogamente, per Marx l'alienazione non è una figura speculativa, quanto una condizione storica cui l'uomo è costretto dalla proprietà privata. Nella società capitalistica, infatti, l'uomo viene considerato alla stregua di una merce - la forza lavoro - che viene acquistata dal capitalista e sfruttata per produrre plusvalore.Da questo "intristimento" consegue anche l'alienazione religiosa, per la quale la religione è come un "oppio", una consolazione ad una realtà concreta non conforme all'esigenza dell'uomo di interagire socialmente con gli altri uomini.

Dialettica in Hegel e Marx

Quesito: Che accezione assume la parola "Dialettica" in Hegel e Marx?

Risposta: In Hegel, la dialettica consiste nella struttura stessa dello Spirito, e quindi nel procedimento filosofico necessario per approdare al Vero. L'importanza della dialettica - di matrice classica - consiste nella capacità di elevarsi dal particolare all'universale, ed Hegel la riformò sulla base della sua idea di realtà come movimento dello Spirito del riflettersi in se stesso con ritmo triadico, in virtù del quale anche la dialettica risulta ripartita in tre momenti detti intellettivo, dialettico e speculativo. Marx riprese la dialettica nella sua filosofia, capovolgendola, trasferendola dalle idee alla storia, dai pensieri ai fatti; la filosofia di Marx è infatti una filosofia antiteoretica e impegnata, e la dialettica avrebbe fornito una giustificazione all'inevitabilità del passaggio dalla proprietà privata al comunismo. In nome della dialettica, egli affermò che ogni momentostorico genera al suo interno delle contraddizioni che determinano il superamento dello stato di cose esistente. Conseguentemente, in Marx non si ritrova la sintesi degli opposti, il momento speculativo che rappresenta invece il punto d'approdo della dialettica hegeliana.

sabato 10 gennaio 2015

Trasformismo

Quesito: Il candidato sulla base degli elementi culturali in suo possesso spieghi in un massimo di 15 righe il significato della parola "Trasformismo"

Risposta: Il trasformismo è una pratica politica che consiste nel processo di dissoluzione della tradizionale differenza ideologica tra i vecchi partiti storici, Destra e Sinistra,e il loro confluire in una maggioranza parlamentare costituita non sulla base di stabili programmi ma intorno a problemi contingenti e a personalità singole di prestigio, le quali, attuando di volta in volta combinazioni tra i vari gruppi, finiscono per essere il solo elemento stabile della vita politica.
Il termine si diffuse nel 1882 con il governo Depretis, che auspicò che gli esponenti più progressisti della Destra entrassero nell'orbita della Sinistra, ma ebbe come "illustre" esempio precedente il cosiddetto Connubio del 1852, mediante il quale Cavour venne eletto Presidente del Consiglio realizzando  un' alleanza parlamentare tra l'ala della destra liberale e la componente più moderata della Sinistra.
Nella politica contemporanea il termine ha assunto una connotazione più negativa, essendo caratterizzato da accordi e concessioni a gruppi politici eterogenei e talvolta a singoli esponenti di un partito volti a creare una maggioranza per rafforzare lo schieramento politico del governo o per evitare il confronto parlamentare e il formarsi di una vera opposizione.